Con ricorso telematico pervenuto il 12/1/2017 T.G. conveniva qui in giudizio la ALMAVIVA CONTACT S.p.a., impugnando il licenziamento intimatogli con lettera del 8/6/2016 ad esito di procedimento di licenziamento collettivo.

Esposto (in sintesi): che ne era dipendente, con anzianità complessiva dal 2000 e qualifica dirigenziale dall'aprile 2008; che il rapporto era regolato dal CCNL Dirigenti Aziende Produttrici di Beni e Servizi; che dal novembre 2008 aveva assunto la posizione di Account Manager all'interno della Direzione Commerciale, a diretto riporto del relativo responsabile dr. M.; che nel febbraio 2009 aveva assunto il ruolo di Responsabile Finance e Telco, con responsabilità di presidio e sviluppo del relativo mercato di riferimento, sempre a diretto riporto del M.; che nel luglio 2012, con comunicazione organizzativa n.3/2012, la Direzione Commerciale era stata soppressa, e sostanzialmente sostituita da una Direzione Mercato, con a capo N. G., suddivisa in sei Business Unit; che egli era stato posto a capo della BU2; che detta BU, oltre a svolgere compiti di promozione commerciale, aveva anche compiti gestionali ed operativi e compiti di assicurazione della gestione dei contratti e di gestione di strutture territoriali, nonché poteri di rappresentanza esterna, sicché egli aveva ben 2000 dipendenti a suo diretto riporto, e due procure, che gli conferivano, tra l'altro, il potere di concludere contratti fino a 1 mln di euro, di scegliere le gare cui partecipare, di scegliere le modalità di partecipazione, di assumere e gestire il personale; che sebbene egli avesse esercitato i poteri in questione, nessun compenso gli era stato attribuito a tal titolo; che con c.o. n.5/2012 immediatamente successiva, egli era stato posto a diretto riporto dell'Amministratore delegato, A. A.; che da allora, i suoi compiti e poteri erano stati progressivamente esautorati, ed...