1. L'art. 29 comma 2 d.lgs. 10 settembre 2003, n. 276 disciplina la responsabilità solidale del committente, nel contratto di appalto, per l'adempimento delle obbligazioni retributive, contributive ed assicurative gravanti sull'appaltatore e su eventuali subappaltatori.

Il giudice a quo, richiesto di condannare un'impresa committente al pagamento dei debiti retributivi di una subfornitrice verso i propri dipendenti, sollevava la questione di legittimità costituzionale assumendo di non poter applicare la norma né in ragione di un'interpretazione analogica o estensiva, né per effetto di interpretazione conforme a Costituzione.

La Corte costituzionale dichiara non fondata la questione perché «la norma denunciata è, pertanto, interpretabile — e va correttamente, dunque, interpretata — in modo costituzionalmente adeguato e coerente agli evocati parametri di riferimento: nel senso, appunto, che il committente è obbligato in solido (anche) con il subfornitore relativamente ai crediti lavorativi, contributivi e assicurativi dei dipendenti di questi»  (1).

La questione è ritenuta ammissibile perché il giudice remittente aveva tentato l'interpretazione conforme, pur ritenendo che ad essa ostasse la lettera della disposizione; è stata però dichiarata infondata perché in realtà un'interpretazione coerente con la Carta costituzionale sarebbe stata possibile ed, anzi, doverosa. Il dubbio di legittimità costituzionale, secondo la Corte, può essere fugato perché l'obbligazione solidale per i debiti retributivi, contributivi ed assicurativi, dettata per l'appalto ed il subappalto, è applicabile anche ai rapporti di subfornitura.

La decisione induce a due riflessioni: l'una è sul merito, ossia sulla determinazione...