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Titolo:
IL RAPPORTO TRA AMMINISTRATORE E SOCIETÀ DI CAPITALI: LA SVOLTA “ANTILAVORISTA” DELLE SEZIONI UNITE
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  • Sommario

    Sommario:(*) 1. Il quesito giuridico ed i fatti di causa. — 2. L'approccio contrattualistico e quello organico tra dottrina e giurisprudenza. — 3. L'inversione di tendenza della Cass., S.U., n. 1545/2017. — 4. Considerazioni finali.

  • 1. Con la sentenza n. 1545 del 20 gennaio 2017 le Sezioni Unite della Cassazione Civile intervengono, ribaltando il proprio precedente orientamento ultraventennale, sul problema qualificatorio relativo al rapporto intercorrente tra la società per azioni ed il suo amministratore; questione che, a causa della sua notevole complessità, è stata oggetto di un lungo e serrato dibattito dottrinale e di un mai sopito contrasto giurisprudenziale di cui si darà conto nel presente lavoro.

    L'occasione per ritornare sul tema è offerta dal quesito — rimesso dalla III Sezione Civile con ordinanza interlocutoria n. 3738 del 4 dicembre 2015 — sull'applicabilità ai compensi dell'amministratore societario dell'art. 545, co. 4 c.p.c.; articolo che, ponendo il limite massimo di pignorabilità di un quinto del credito vantato, è per dottrina e giurisprudenza pacifica applicabile solo ai corrispettivi maturati in ragione dello svolgimento di un rapporto di lavoro subordinato o ad esso assimilato (alias parasubordinato) e nient'affatto estensibile ai rapporti di lavoro autonomo né, tantomeno, ai rapporti di natura societaria.

    La soluzione al caso concreto non poteva pertanto essere formulata se non pronunciandosi preliminarmente sulla qualificazione della natura del rapporto tra l'amministratore e la società per cui opera; premessa teorica che della questione posta è vero e proprio presupposto logico-giuridico. In buona sostanza, per definire la limitata o meno pignorabilità del compenso dell'amministratore, s'interroga il massimo consesso di legittimità sulla natura giuridica del rapporto in discussione.

    I fatti di causa riguardano l'opposizione proposta dal debitore espropriato integralmente dei compensi dovutigli per l'attività svolta a favore di due società, in qualità di amministratore per una e di componente del consiglio d'amministrazione per l'altra. In particolare, il debitore esecutato, sostenendo in diritto...

 

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