L’appellante (omissis) dipendente di Poste Italiana S.p.A. in servizio presso l’Ufficio Postale di San Salvo (CH), ha proposto impugnazione avverso la sentenza indicata in epigrafe, che ha respinto il suo ricorso teso al riconoscimento del proprio diritto a percepire l’indennità di trasferita prevista dall’art. 42 CCNL 11.07.2007, in riferimento al periodo, dal 09.07.2008 all’11.07.2011, in cui era stata assegnata provvisoriamente allo staff della Filiale di Chieti, ai sensi dell’art. 58 CCNL, a seguito di provvedimento cautelare non disciplinare in data 09.07.2008 (per fatti per i quali era tuttavia stata successivamente assolta con formula piena in sede penale, con reintegra nel precedente posto di lavoro).

A fondamento dell’appello, ha sostenuto l’erroneità delle ragioni poste a fondamento della decisione, evidenziando che i fatti contestati erano relativi al periodo in cui era assegnata all’Ufficio Postale di San Giovanni Lipioni (CH) e che pertanto nessuna esigenza cautelativa poteva riconnettersi alla sua permanenza presso l’Ufficio Postale di San Salvo (CH). Ha pertanto sostenuto che dall’inesistenza delle esigenze cautelative poste a fondamento del provvedimento in data 09.07.2008 (definitivamente accertata in sede penale) conseguiva la riconducibilità dell’assegnazione alla Filiale di Chieti nell’ambito della trasferta ex art. 42 CCNL, con conseguente diritto al riconoscimento della relativa indennità. Ha quindi concluso chiedendo, in accoglimento dell’appello, la condanna di Poste Italiane S.p.A. alla liquidazione, in suo favore, dell’importo di euro 74.251,78 a titolo di indennità di trasferta e di rimborso spese di viaggio e vitto per il periodo dal 09.07.2008 all’11.07.2011, in cui era stata assegnata allo staff...