Codice di procedura civile, approvato con regio decreto 28 ottobre 1940, n. 1443 .
[I]. Nell'udienza il giudice incaricato fa la relazione orale della causa. Quando non provvede ai sensi dell'articolo 436-bis, il collegio, sentiti i difensori delle parti, pronuncia sentenza dando lettura del dispositivo nella stessa udienza [429 1]2. [II]. Non sono ammesse nuove domande ed eccezioni. Non sono ammessi nuovi mezzi di prova, tranne il giuramento estimatorio [241; 2736 n. 2 c.c.], salvo che il collegio, anche d'ufficio, li ritenga indispensabili ai fini della decisione della causa. È salva la facoltà delle parti di deferire il giuramento decisorio [233; 2736 n. 1 c.c.] in qualsiasi momento della causa. [III]. Qualora ammetta le nuove prove, il collegio fissa, entro venti giorni, l'udienza nella quale esse debbono essere assunte e deve essere pronunciata la sentenza. In tal caso il collegio con la stessa ordinanza può adottare i provvedimenti di cui all'articolo 423. [IV]. Sono applicabili le disposizioni di cui ai commi secondo e terzo dell'articolo 429.
[1] Articolo sostituito dall'art. 1, comma 1, l. 11 agosto 1973, n. 533.
[2] Comma così modificato dall'art. 3, comma 31, lett. c), del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 che ha sostituito le parole: «Quando non provvede ai sensi dell'articolo 436-bis, il collegio»...
Caricamento in corso...
Caricamento in corso...