Premesso che la s.p.a. Pirelli Servizi finanziari chiedeva, il 28 maggio 1997, il rimborso dell'imposta sul patrimonio netto delle imprese di cui al D.L. n. 394 del 1992, conv. in L. n. 461 del 1992, corrisposta nell'anno 1995 perchè in contrasto con la Direttiva CEE 69/335 che prevede al momento della costituzione la soggezione all'imposta dei conferimenti (art. 4), con divieto di ulteriori imposte della stessa natura sui medesimi cespiti (art. 10); che la stessa società impugnava il silenzio - rifiuto e che la C.T.P. accoglieva il ricorso e la C.T.R. confermava la sentenza di primo grado perchè la componente capitale è un elemento comune all'imposta sul patrimonio netto e a quella sui conferimenti, anche se i presupposti sono colpiti in momenti diversi, e dunque in contrasto con la direttiva CEE 69/335 che vieta, per facilitare la raccolta dei capitali e la loro circolazione, che l'imposta li colpisca più di una volta;

dichiarato inammissibile il ricorso del Ministero dell'Economia e delle Finanze (Cass. 4936/2006) essendo stato instaurato il giudizio di appello solo dall'Agenzia delle entrate, con l'accettazione del contraddittorio da parte del contribuente e la conseguente estromissione del Ministero;

esaminato quello dell' Agenzia delle Entrate per violazione e falsa applicazione del D.L. n. 394 del 1392, art. 1, conv. in L. n. 461 del 1992; artt. 4 e 10 Direttiva CEE 17 luglio 1969 n. 69/335; 3, 226, 234, (ex 177) del Trattato 25 marzo 1957 e successive modifiche che istituisce la Comunità Europea, in relazione all'art. 360 c.p.c., nn. 3 e 4. Omessa o insufficiente o contraddittoria motivazione su punti di fatto decisivi, in relazione all'art. 360 c.p.c., n. 5, in quanto la Corte UE, nella sentenza del 27 ottobre 1998, in causa C - 4/97 e nella successiva...