Con l'atto introduttivo del presente giudizio, depositato in data 20 dicembre 2017, il ricorrente ha richiesto al giudice adito di accertare lo svolgimento, da parte sua, di attività di lavoro subordinato in favore di An. Ga. per il periodo compreso tra il maggio 2011 ed il giugno 2017 e, quindi, di riconoscere il suo diritto a vedersi inquadrato, per l'attività di lavoro concretamente svolta e per tutto il periodo oggetto di domanda, nel terzo livello del c.c.n.l. studi professionali, dall'altro il suo diritto ad ottenere - al netto dei compensi percepiti - l'erogazione delle differenze retributive spettanti sia per la mancata corresponsione della retribuzione dovuta secondo la contrattazione collettiva, delle ferie e delle ore di permesso lavorate, dell'indennità sostitutiva del preavviso e del t.f.r., sia per il rimborso dei contributi previdenziali versati per l'avvenuta iscrizione alla cassa previdenziale professionale, con conseguente statuizione di condanna del convenuto.
Ha allegato il ricorrente di aver prestato a favore del convenuto, nel corso del periodo indicato, attività di lavoro consistita nella redazione di progetti di edilizia civile ed industriale, nella esecuzione di disegni architettonici, nella progettazione di strutture in cemento armato ordinario e precompresso e di strutture metalliche, svolgendo la propria attività sempre in favore di clienti dello studio del convenuto e con l'impiego di strumenti tecnici dello studio, di essere stato costretto dal convenuto ad aprire una partita i.v.a., rispettando un preciso orario di lavoro (dalle 8,30 alle 12,30 la mattina e dalle 14 alle 18 al pomeriggio), invero sovente e con cadenza di tre giorni a settimana fermandosi anche oltre il proprio orario ordinario, di non aver mai percepito né la retribuzione dovuta alla luce delle previsioni della contrattazione collettiva, né...
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