Il caso
Un lavoratore domandava ai sensi dell'art. 29, comma 3-bis, d.lgs. n. 276 del 2003, la costituzione di un rapporto di lavoro alle dipendenze dell'appaltante, effettivo utilizzatore della prestazione dapprima nei confronti di una impresa appaltatrice e poi della subentrante che aveva assunto il medesimo lavoratore in forza dell'art. 4, CCNL Multiservizi ai sensi del quale l'impresa uscente deve risolvere i rapporti di lavoro e quella subentrante ha l'obbligo di assumere ex novo i lavoratori dell'impresa che ha perso l'appalto.
L'appaltante chiamata in giudizio formulava ritualmente eccezione di decadenza ex art. 32, comma 4, lett.d), l. n. 183 del 2010, in quanto il primo atto stragiudiziale di contestazione era intervenuto ben oltre sessanta giorni dopo il licenziamento ritenuto provato e intimato di fatto, senza forma scritta, dall'appaltatrice ma attribuibile all'appaltante in forza del disposto dell'art. 27, comma 2, d.lgs. n. 276 del 2003, oggi art. 38, comma 2, secondo periodo, d.lgs.n. 81 del 2015.
La Corte d'appello ha accolto l'eccezione di decadenza con sentenza impugnata per cassazione.
La Suprema Corte, pronunciandosi sul motivo relativo alla decadenza, ha accolto il ricorso e disposto in rinvio della decisione alla Corte d'appello in diversa composizione.
La questione
La questione oggetto della sentenza in esame riguarda la decorrenza del primo termine di decadenza dell'art. 32, comma 4, lett. d), l. n. 183 del 2010, che estende il regime caducatorio in “ogni altro caso in cui, compresa l'ipotesi prevista dall'articolo 27 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, si chieda la costituzione o l'accertamento di un rapporto di lavoro in capo a un soggetto diverso dal titolare del contratto”. Ci si deve chiedere se il termine decorra anche dal licenziamento orale intimato...
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