1. La pronuncia in commento offre — o tenta di offrire — la soluzione a controverse questioni giuridiche sorte in riferimento al rapporto di lavoro del socio lavoratore di cooperativa e, in particolare, alla tutela apprestata in caso di contestuale licenziamento ed esclusione dalla società.

Il giudice della nomofilachia interviene, infatti, all'esito di una vicenda nata dall'aggressione a un superiore gerarchico da parte di un socio lavoratore, successivamente escluso e licenziato per giusta causa dalla società cooperativa. A seguito dell'impugnazione del solo licenziamento — ritenuto nel merito illegittimo per insussistenza di giusta causa — la società datrice ha adito i giudici di legittimità per ottenere la cassazione della pronuncia della Corte territoriale, ritenendo necessaria l'impugnazione anche della delibera di esclusione del socio ai fini della pronuncia sul licenziamento. Sussistendo innumerevoli contrasti giurisprudenziali in materia, le Sezioni Unite sono state chiamate a pronunciarsi sul punto.

Giova considerare le questioni giuridiche poste al vaglio della Corte  (1). In primis si è chiesto di far luce sulle conseguenze della mancata tempestiva impugnazione della delibera di esclusione del socio lavoratore. Risulta cioè fondamentale chiarire se l'intimazione del licenziamento si possa considerare di per sé sufficiente a estinguere ex lege il rapporto di lavoro. La seconda questione concerne l'interpretazione dell'art. 2, l. n. 142/2001, che esclude l'applicabilità dell'art. 18, l. n. 300/1970 in caso di cessazione del rapporto associativo, oltre che di lavoro, alla luce delle modifiche intervenute ad opera della l. n. 30/2003, al fine di individuare la disciplina applicabile al...