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Titolo:
Controlli a distanza ex art. 4 St. Lav. e monitoraggio dell'uso di posta elettronica e di internet
Percorsi Guidati:
  • Sommario

  • Il caso

    Il caso riguarda un lavoratore che aveva inviato dal computer aziendale numerose e-mail offensive nei confronti di superiori e colleghi, accusati di inettitudine e scorrettezza, con l’uso di espressioni scurrili, qualificando negativamente anche l’azienda in quanto tale- e poi tentato di cancellarle dalla memoria del p.c.

    Data la prassi aziendale (nota al lavoratore) di duplicare periodicamente tutti i dati contenuti nei p.c. aziendali, l’amministratore di sistema aveva segnalato l’anomalia del tentativo di cancellazione di alcuni files ed indotto nel datore il sospetto del compimento, da parte del lavoratore, di condotte illecite lesive di beni estranei all’esatto adempimento delle obbligazioni lavorative. Di qui il controllo sulle e-mail aziendali del lavoratore, da cui era scaturito il licenziamento impugnato.

    La Corte di Appello, in riforma della sentenza, aveva respinto l’impugnativa, ritenendo incontestata la condotta nella sua materialità ed escludendo l’illegittimità dell’acquisizione dei messaggi di posta elettronica.

    Avverso la sentenza di appello proponeva ricorso per Cassazione il lavoratore, deducendo, per quel che qui interessa, violazione e falsa applicazione degli art. 7 St. L. e 11 D. Lgs. n. 196/2003, in termini di mancata affissione del codice disciplinare e di violazione della disciplina sul trattamento dei dati personali, con inutilizzabilità dei messaggi.

    Le questioni

    La questione...

 

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