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Titolo:
Trasferimento: presupposti e limiti della legittimità e del relativo sindacato giurisdizionale
  • Sommario

  • Il caso

    La sentenza è stata pronunciata all'esito di una lunga vicenda giudiziaria, nell'ambito della quale un lavoratore, a seguito dell'accertamento di un'illecita interposizione di manodopera e della sua reintegrazione presso la società datrice di lavoro, era stato trasferito presso una filiale distante circa 600 km dalla propria sede lavorativa ed ivi invitato a riprendere servizio.

    Ritenendo il trasferimento affetto da illegittimità, il dipendente ometteva di prendere servizio presso la filiale alla data stabilita e veniva conseguentemente licenziato per assenza ingiustificata.

    A seguito del ricorso del lavoratore, il Giudice di prime cure riteneva legittimi sia il trasferimento che, per l'effetto, il successivo licenziamento.

    La statuizione veniva confermata dalla Corte d'Appello di Napoli.

    Contro la sentenza d'Appello veniva proposto ricorso per Cassazione da parte del lavoratore.

    L'azienda resisteva con controricorso.

     

    Le questioni

    Le questioni in esame sono le seguenti:

    a) quali sono i presupposti ed i limiti di legittimità del trasferimento?

    b) quali sono i limiti del sindacato giurisdizionale?

     

    Le soluzioni giuridiche

    Appare innanzitutto consolidato in giurisprudenza il principio, affermato anche dalla sentenza in esame, secondo cui il controllo giurisdizionale delle comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive che legittimano il trasferimento del lavoratore subordinato deve essere diretto ad accertare che vi sia corrispondenza tra il provvedimento adottato dal datore di lavoro e le finalità tipiche dell'impresa.

    Ma, trovando un preciso limite nel principio di libertà dell'iniziativa economica...

 

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