Riguardo l'intervento nel giudizio in via incidentale cfr. nota alla sent. n. 70 del 2015; poi, cfr. sentt. nn. 71, 178, 200, 210, 221 e 236 del 2015; 2, 76, 84, 102, 115 e 169 del 2016.

Sui problemi e i profili della rilevanza della questione di legittimità costituzionale, cfr. la nota redaz. alla sent. n. 241 del 2015; poi, cfr. decc. nn. 264 e 269 del 2015; 20, 36, 47, 57, 84, 92, 100 e 102 del 2016.

Sul controllo di ragionevolezza, cfr. i richiami contenuti nella nota alla sent. n. 70 del 2015; poi, cfr. sentt. nn. 72, 77, 82, 83, 98, 113, 127, 132, 139, 140, 156, 178, 185, 188, 192, 194, 210, 216, 229, 231, 236, 237, 245, 253 e 272 del 2015; 8, 10, 13, 36, 50, 59, 64, 74, 95, 111, 126, 133, 141, 152, 161 e 162 del 2016.

Con riguardo al profilo della violazione del giudicato costituzionale ex art. 136 Cost., cfr. sentt. nn. 169 del 2015; 72, 73 e 187 del 2013; 245 del 2012; 262 del 2009; nella giurisprudenza più risalente cfr. anche le sentt. nn. 409 del 1995; 42 e 455 del 1993; 922 del 1988; 223 del 1983; 88 del 1966; 73 del 1963. Sul punto si rammenta che, secondo un consolidato orientamento della Corte, «il giudicato costituzionale è violato non solo quando il legislatore emana una norma che costituisce una mera riproduzione di quella già ritenuta lesiva della Costituzione, ma anche laddove la nuova disciplina miri a perseguire e raggiungere, ‘anche se indirettamente', esiti corrispondenti» (così Corte cost., sent. n. 73 del 2013, in tal senso cfr. sentt. nn. 245 del 2012; 223 del 1983; 88 del 1966; 73 del 1963). Sempre sul profilo in parola, cfr. in dottrina A. Anzon, Autorità di precedente ed efficacia di «giudicato» delle sentenze di accoglimento nei giudizi sulle leggi, in Strumenti e tecniche di giudizio della Corte costituzionale, Milano 1988, spec. 279; A. ...