1. Le presenti note si propongono di verificare la tesi per cui la disciplina societaria in Giappone si caratterizza per un modello di governance triale (1), ibrido (2), latino o classico (3), avvicinabile per molti aspetti al sistema italiano e portoghese.
In linea generale, in un'ottica di sistema, il diritto giapponese pare un giano bifronte: per un verso, formalmente, alla luce del nutrito corpus normativo che lo contraddistingue, si configura come « una variazione un po' esotica dei sistemi romano-germanici, esposta nel secondo dopoguerra al trapianto di modelli giuridici statunitensi in alcuni settori del diritto »; per altro verso, in esso si rintracciano « caratteri di originalità dovuti alla storia dell'Arcipelago, alla sua evoluzione economico-sociale e al retaggio delle filosofie buddista e confuciana » (4).
In questo contesto si colloca il Codice di commercio, entrato in vigore nel 1899, che attinge ampiamente all'Allgemeines Deutsches Handelsgesetzbuch del 1861 ...
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